Stai scegliendo la tua nuova crema viso: leggi di cosa è fatta, senti la consistenza, avvicini il naso. Se la texture è ottima, ma il suo profumo non ti conquista, difficilmente avrai voglia di spalmarla sulla pelle!
È così: le profumazioni di una crema viso non sono affatto un dettaglio e spesso condizionano la scelta di un cosmetico o di un prodotto per il corpo. Non influiscono sulla sua efficacia, ma indubbiamente la piacevolezza della fragranza trasforma la skin care in una coccola avvolgente.
Insomma, farsi sedurre da una profumazione non è solo questione di naso: c’entrano molto le emozioni e una buona dose di voglia di sognare.In questo articolo andiamo alla scoperta dell’affascinante mondo delle profumazioni rispondendo a 5 domande che spesso sentiamo fare.
Iniziamo con qualche curiosità, tra sacerdoti egizi, alchimisti e dame di corte nella Francia di Caterina de’ Medici…
Quando abbiamo iniziato a usare i profumi?
La parola profumo deriva dal termine latino per fumum ed evoca il rito antico di fumigare i corpi con essenze bruciando legni, resine, fiori secchi, per legare le anime terrene a una dimensione divina. Senza l’uso di fragranze odorose, del resto, la pratica dell’imbalsamazione degli egizi non sarebbe stata tanto gradevole…
A portare il profumo dagli dei all’uomo ci pensano i greci, primi veri filosofi del culto della bellezza: il “Trattato degli odori” di Teofrasto da Ereso (372 – 287 a.C.) fu il primo testo di profumeria della storia, con buona pace di Socrate che deplorava la nuova moda di massaggiare sulla pelle essenze a base di giglio o il “kipros” all’aroma di menta e bergamotto.
A segnare un punto cruciale nella storia del profumo fu una scoperta tutta italiana, la distillazione dell’alcol: nasceva a Salerno, intorno al 1300, la profumeria alcolica.
Ma perché il profumo diventi letteralmente uno status symbol ci dobbiamo spostare nella Francia rinascimentale: Caterina de’ Medici vi arrivò che aveva appena 14 anni, data in sposa al duca d’Orléans, poi re di Francia. Colta e raffinatissima, portò con sé da Firenze il famoso profumiere Renato Bianco (o René le Florentin, come lo chiamarono poi i parigini): la nobile tradizione dell’arte profumiera entrò così a corte e diventò un’attività molto prospera per intere regioni. Famosa divenne soprattutto la cittadina di Grasse, dove Caterina fece piantare rose fiorentine, ponendo le basi dell’industria profumiera mondiale.
Come è fatta una profumazione?
Nell’antichità, prima della scoperta della distillazione alcolica, si usavano oli naturali come “veicolo” della fragranza, ma in seguito l’alcol mostrò i suoi vantaggi: inodore e facilmente volatile, l’alcol è in grado di diffondere una profumazione senza interferire con il suo bouquet.
Oggi le profumazioni nascono dall’incontro di essenze odorose e alcol: arrivare, da queste due sostanze di base, a quella pozione che seduce i sensi, è frutto delle intuizioni di grandi maestri profumieri, una vera arte.
Da dove vengono le essenze dei profumi?
La quasi totalità dei profumi, e quindi anche le profumazioni delle creme viso, contiene in tutto o in parte sostanze di sintesi, soprattutto ftalati: leggendo l’INCI potreste individuarli come “dietilftalato” o DEP. Gli ftalati si ottengono dalla naftalina, a sua volta derivante dal petrolio.
Chi ha delle particolari problematiche di dermatiti o sensibilizzazioni della pelle dovrà necessariamente rivolgersi a prodotti molto selezionati di biocosmesi ecologica al 100%. In questo caso, sarà più facile trovare essenze vegetali nella profumazione di una crema viso.
Vengono estratte da fiori, foglie, frutti, bacche, legno o radici e il processo di distillazione può avvenire con l’alcol, con il calore (facendo cioè bollire la parte della pianta finché non rilascia l’essenza) oppure, per fiori molto delicati come il gelsomino, attraverso la tecnica dell’enfleurage, adagiando i petali su uno strato di grasso che pian piano ne assorbe l’odore e poi viene distillato.
Molto più raro trovare profumazioni di origine animale, sia per la maggiore difficoltà di estrazione che per la diffusa attenzione ai prodotti cruelty free: ricordiamo comunque l’ambra (sostanza che i capodogli rigurgitano spontaneamente e può depositarsi sulle spiagge), il muschio (estratto dal bue muschiato), il castoreum (dal castoro).
Perché una fragranza ci conquista?
“Desidero un profumo per donna dall’odore di donna”. Con questa richiesta al suo profumiere di fiducia Ernest Beaux, nel 1921, Coco Chanel stava portando nella storia della moda e della bellezza femminile quello che diventerà un vero oggetto del desiderio per le donne di classe di tutto il mondo: il sublime Chanel N. 5 fece sognare le donne (e probabilmente molti uomini, dopo che Marylin Monroe confidò in un’intervista di indossare a letto solo “Due gocce di Chanel N°5”…)
Ma perché una fragranza ci conquista? Ogni profumazione si compone di note di testa, note di cuore, note di fondo: la cosiddetta “piramide olfattiva”
- la nota di testa è la prima che arriva all’olfatto, agrumata e aromatica, ma è anche la prima a svanire
- la nota di cuore è quella che resta nell’aria al nostro passaggio, l’anima del profumo, floreale o fruttata
- la nota di fondo si percepisce per ultima ma è la più persistente: può avvolgerti per tutto il giorno e ha sentori speziati, legnosi, orientali
Quale profumazioni posso scegliere nella crema viso personalizzata B.easy?
Ormai conoscerete bene la crema viso personalizzabile di Dr. Lauranne: B.easy. Tra quali profumazioni potete scegliere nel creare la vostra crema ideale?
Seduzione, dolcezza, mistero. Un profumo è un messaggio cifrato al mondo: comunica sempre qualcosa di sé. Ecco quali profumazioni della crema viso potete scegliere per creare un alleato di bellezza del tutto personalizzato.
- CASHMIR: tocco orientale legnoso, mixato con fiori bianchi, misterioso e avvolgente
- VANIGLIA E ZENZERO: incontro di note dolci della vaniglia e pungenti dello zenzero, un mix elegante e brioso
- INDULGING: nota fiorita-agrumata, sensuale e lussuosa
- INCENSO E PEPE NERO: essenza vibrante e persistente tra accordi penetranti e speziati
- LEGNO GUAIACO: profumo rosato, leggermente cipriato, con una soave nota legnosa